How to: FESTIVALS

SHOWCASE & MUSIC FAIR FESTIVALS SURVIVAL KIT

Il Festival, nella sua forma Business e creativa

Una fiera di professionisti, creativi, palchi e stili musicali. 

Come sopravvivo al network e alle schedule militari?

Cosa metto in valigia prima di un festival?

Ogni volta, non vedo l’ora che scocchi il “periodo festival” per ricordarmi che dovrò fare un minimo di 20 mila passi al giorno e prendere 4 o 5 aerei nel giro di 3 settimane. Le due settimane precedenti mi servono per pensare a tutto quello che devo mettere in valigia e nella testa.

Vestiti anni 90 (preferibilmente sul gradient coordinato ai colori NoOx), per farmi notare nella mia colorata naturalezza, un po’ di stoffe West African, per fare intendere subito le reference stilistiche della musica che propongo, biglietti da visita con il logo NoOx bene in vista, calzino coordinato (perché sembra, ma è stra importante!) e scarpa comoda (ma stilosa), per camminare avanti e indietro per la fiera e le venue dei concerti. Ogni tanto, mi ricordo anche di creare dei pannelli fisici e dei volantini per adescare le mie prede più facilmente.

Qui vi parlerò del festival dal punto di vista del professionista (“pro” o “executive”) della musica.

Esistono diversi showcase festivals / music fairs a livello nazionale ed internazionale. 

Noi managers, agents, publishers, creative directors, bookers investiamo molto in un’unica nostra presenza ad un festival. Eh sì, esiste un biglietto d’entrata che garantisce l’accesso alla fiera musicale e ai concerti. Solo così si può unire l’utile (il network del mattino) al dilettevole (la musica dalle ore tardi del pomeriggio fino alla notte – ed il continuo costante turbine del network). 

Se non vi piace parlare e conoscere nuove persone, non è il luogo adatto a voi. Qui parlare, raccontare, ballare sotto palco, presentare i propri progetti, gioire dei successi altrui, scambiarsi contatti e biglietti da visita / dischi / gadgets / favori, è all’ordine del giorno.

Avete preparato le valige?

Ma soprattutto avete ben chiaro con chi dovrete e volete parlare? Sapete di cosa andrete a parlare e soprattutto: perché?  

Avete già fatto accesso online all’area professionisti, e come de* ver* bracconier*, avete imparato il database dei contatti, pre-contattando coloro che volete “cacciare” ?

Ricordate che su 10, 3 saranno i contatti che vi rimarranno e probabilmente diventeranno anche car* amic*. Sì, perché la musica è fatta da umani e le loro relazioni, prima di quelle business, ai livelli di industria di cui stiamo parlando.

Arrivando al festival, la prima cosa da fare è ritirare il vostro badge e i vari gadget. Un bel respiro e… siete pronti: si va in scena!

Davanti a voi una giungla di executives, istituzioni, artists in cerca di placement e agenzie, agenzie in cerca dell’artista dell’anno da firmare… Immaginatevi di essere alla ricerca di rari e mitologici animali, come gli unicorni, così i bookings e le direzioni artistiche dei festival, che si nascondono sotto falso nome o potrebbero essere assalit* da predatori.  

Oramai dovreste sapere a memoria il vostro database selezionato e precedentemente scremato, così come le facce di quelle persone che lo compongono e che potrebbero cambiare la vita di qualcun* del vostro roster, e quindi anche la vostra. 

Procedete lentamente ma con sicurezza davanti agli idoli dell’industria musicale, vi presentate e… parte il pitch!

Si tratta di rischiare e mettersi in gioco, quotidianamente trovarsi davanti a qualcuno che potrebbe innamorarsi del progetto che raccontate, esserne indifferente, disgustarlo o, peggio ancora, credendo di sapere già il destino di esso, mistificandolo in stereotipi e definizioni pre-impostate. 

La propria presenza è fondamentale per farsi conoscere, così come passare quel momento di “gavetta”. 

Ballerete un sacco e proprio sotto palco nasceranno i migliori deal. 

Vi scambierete milioni di brindisi ed in mezzo ad uno di quelli, avrete piazzato un* vostr* artista nella line up che sognavate. 

Tutta questione di consistenza, conoscenza, professionalità e fiducia che darete e riceverete… Ma soprattutto pazienza e testa alta

State investendo e ci state credendo, non pensate che qualche commento superficiale vi possa bloccare. Ascoltate chi vi darà dei feedback, positivi o negativi, traetene consiglio. 

Mostratevi presenti e raccontate i vostri traguardi.

La collezioni di biglietti da visita e il follow up. 

Una volta a casa vi sentirete overwhelmed e iper ultra social, avrete sicuramente bisogno di silenzio. Ma avrete collezionato emozioni, risultati, contatti (la vostra ricchezza!). 

Ri-sentiteli, fatevi sentire e aggiornate, non subito il giorno dopo, nessuno ha voglia di socializzare, proprio come voi avrete bisogno di calma. 

Nella mia esperienza, ho assaporato già l’avventura di alcuni festival (Dakar Music Expo, Linecheck Festival Milano, Oslo World, Reeperbahn Hamburg e Berlin, Womex Lisbona e Porto…) in veste di professionista/delegate, panelist, accompagnatrice dei miei artisti…

Ho conosciuto molti professionisti e spesso ci rivediamo nelle diverse delegazioni in giro per il mondo o abbiamo conoscenze in comune e il network cresce sempre di più!

Legenda delle parole che si usano di più ai festival

SHOWCASE FESTIVAL: lo showcase festival si differenzia dal festival regolare a cui almeno una volta nella vita siamo stat* come audience sotto palco. “Showcase” si riferisce alla modalità di esposizione e performance della musica. Infatti il festival, in questo caso, diventa una piattaforma-vetrina per performare di fronte a professionionals di settore, booking, labels, publishers, agents che potrebbero decidere di iniziare un percorso lavorativo col progetto esposto ed il team dello stesso. Un’altra differenza la fa la lunghezza di performance, solitamente non di più di 30/45 minuti (ma anche slot più ridotti!) e il fatto che spesso si tratti di una performance a rimborso spese (o addirittura a carico degli artisti o del team dell’artista), sempre più raramente esistono dei budget di guadagno. 

Noi manager promuoviamo il nostro roster affinché possano essere nelle lineup degli showcase nazionali ed internazionali attraverso network e call for propositions. 

Con il Covid-19 sono iniziati ad esistere gli showcase solo online o hybrid (mezzi svolti online e mezzi dal vivo).

MUSIC FAIRS: le fiere musicali, possono essere allo stesso tempo, anzi quasi sempre, anche Showcase festivals, e comprendono un’area dedicata all’approfondimento del lato business e formativo. Fra stand di esposizione, network sessions, matchmaking sessions, panels, roundtables, workshops, ecc. 

VENUE: si riferisce alla “location” nel vocabolario dell’event management.

UFFICIO EXPORT: quasi ogni stato/mercato musicale o regione ha il suo determinato ufficio export. Si tratta di istituzioni create allo scopo di promuovere la musica del proprio paese/regione/area all’estero, quindi, esportarla, attraverso specifici programmi di supporto e comunicazione.

MATCHMAKING: normalmente sono l’equivalente di uno “speed date” ma basato sul business-network e sono organizzati e limitati nel tempo. Qui si possono incontrare degli interlocutori che difficilmente riusciresti ad approcciare se non per fortuna o conoscenze vicine.  Un countdown-timer, due sedie, un tavolino e gran voglia di fare buona impressione attraverso il pitch dei propri progetti. 

PANEL: equivale ad una conferenza, più dialogata e meno formale. Può essere un momento informativo e formativo, una presentazione di un brand/organizzazione/realtà, una discussione tra controparti o interlocutori diversi su una stessa tematica. 

ROUNDTABLES: le tipiche tavole rotonde al fine di scambiare idee e progettare nuovi manifesti al fine di migliorare ed innovare l’ambito musicale e la sua industria. 

ROSTER: il catalogo artists / progetti. 

BOOKING AGENCY-AGENT/ BOOKER: chi attraverso i suoi contatti di promotori, organizzatori e direttori artistici di eventi, iniziative e festival, istituzioni, si occupa di piazzare date (singole e/o tour) ai progetti artistici, musicali, in questo caso. 

GIG: il singolo ingaggio, la singola opportunità musicale live. “I got a gig!”

CACHET/BUDGET: il prezzo del progetto nei confronti degli interlocutori business.-  “Il cachet del mio artista è di … euro”. 

DELEGATE: sinonimo per professionista

CALL FOR APPLICATIONS/APPLICATIONS BAND/CALL FOR PROPOSALS: noi manager le riceviamo e ne cerchiamo tutti i giorni. Sono quelle “call”, chance e possibilità, che i vari festival danno ai progetti artistici di iscrivere le proprie proposte per essere prese in considerazione nell’eventuale line-up musicale o panel, per esempio.

OVERWHELMED: il sentimento di “pienezza” mentale sia nei confronti della socialità e delle schedule piene di impegni. Rispettare gli spazi altrui durante i festival è fondamentale. 

ACTS: per riferirsi ad artists che performano. “Do you have new acts in your roster?”. 

Articolo scritto with love by Silvia Nocentini

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📍 Senegal

ALASSANE BADBOY

AfroPop / Afro Soul / Afro Urban – Pan African – #SenegalToTheWorld

From Senegal, now in Italy. 

His music is a proposal of innovative sounds, rooted in the Senegalese

West African culture and influenced from international & pan-African sounds,

such as soul, reggae, afro-pop, afro-rock, funk, salsa.

His band, made of international musicians (Senegal, Italy), the “Conquerors”

have a remarkable music background (Omar Péne, Youssou Ndour,

Maria Siga, Souleymane Faye, Carlou D…).

He is an international artist, already included in International line-ups &

Showcases Festivals, such as the Dakar Music Expo, Stereoafrica, Afrobrix,

Electropark, Sofar Sound and has already toured 3 times

in Italy (Winter ’21, Summer ’22 and 2024) which became the second home

to his project. 

Creative Director of several live concert shows in Senegal, such as Thiakaay.

He gives a strong importance to Wolof songwriting and decolonization of the Senegalese/African storytelling through a fresh

and realistic photography of his reality.

Sufism is a strong element in his creation, so Pan Africanism is;

his inspirations come from great artists and performers such as Aminata Fall,

Youssou N’dour & Baaba Mall, Fela Kuti…

He’s been involved in the Opera Choral of the Italian Embassy

of Dakar with the vocal coach Hadar Halevy De Vito.

This is a radical feature in the vocal interpretation of Alassane

that can vary from a falsetto and sweet tone to a grave and baritone one.

Discover more about him in the Press Kit and click the links!